giovedì 16 febbraio 2012

Prestiti pensionati: le cessioni del quinto

Quando si parla di prestiti a pensionati, di norma ci si riferisce a finanziamenti rivolti alla sola clientela che percepisce una prestazione pensionistica ricorrente, che desideri poter restituire gradualmente nel tempo tale linea di credito, compatibilmente con l'entità della propria pensione mensile, e con vincolo su una quota minoritaria della stessa prestazione.

L'erogazione dei prestiti pensionati avverrà infatti – nella stragrande maggioranza dei casi – sotto la forma tecnica della cessione del quinto della pensione, con conseguente trattenuta di una rata dal proprio cedolino mensile, nella misura massima pari a un quinto della retribuzione netta mensile percepita dal cliente dell'istituto erogante.

Per loro caratteristica, questi prestiti pensionati saranno pertanto contraddistinti dall'applicazione di un tasso di interesse sempre certo e costante nel tempo, e da una piano di ammortamento che potrà estendersi fino a un massimo di 10 anni, compatibilmente con l'età anagrafica del soggetto richiedente.

L'assicurazione sulla vita, di obbligatorio abbinamento a questa categoria di prestiti pensionati, completerà la gamma di caratteristiche principali di un prodotto che permetterà anche alla clientela in età più avanzata di poter ottenere un finanziamento di importo anche significativo, con le opportune tutele per sé stessi e per i propri cari.

La restituzione dei prestiti pensionati potrà infine essere oggetto di accelerazione con la transazione di estinzione anticipata del debito residuo, che frequentemente non prevede il pagamento di alcuna penale, come conseguenza della cessazione anticipata del piano di ammortamento a suo tempo concordato (in alcune ipotesi, invece, è prevista una commissione extra pari all'1% del debito restituito).

Finanziamenti personali

Sempre più diffuse in ambito bancario, le assicurazioni sui finanziamenti personali sono particolari contratti integrativi che consentono al titolare del prestito di poter tutelare la propria capacità di rimborso del capitale ottenuto, contro una vasta serie di rischi che potrebbero influenzare negativamente il proprio equilibrio patrimoniale.

Assicurare i finanziamenti personali è pertanto una scelta particolarmente indicata nell’ipotesi di una sottoscrizione di un impegno monetario elevato, specialmente in quelle ipotesi in cui il debitore sia il capofamiglia, e sia l’unico percettore di reddito: la sua scomparsa prematura potrebbe mettere in serie difficoltà economiche i propri cari, lasciando agli stessi l’onere di pagare il debito residuo.

Ma cosa coprono le assicurazioni sui finanziamenti personali? Le tipologie sono principalmente due.
Con la prima, la polizza assicurativa vita sui finanziamenti personali, l’istituto copre esclusivamente il rischio di un decesso prematuro del cliente, con estinzione anticipata dell’intero debito residuo. Spesso tali polizze estendono altresì le proprie coperture anche ai rischi di invalidità totale permanente, superiore a una soglia determinata, di norma, nella misura pari al 60%.

Con la seconda tipologia, rappresentata dalle polizze assicurative Multigaranzia, il titolare di finanziamenti personali sarà invece protetto da una più ampia serie di fattispecie negative, come gli infortuni e le malattie che (al di là delle ipotesi più gravi, contemplate dalle polizze vita) provochino un’assenza prolungata dal luogo di lavoro per inabilità temporanea totale o parziale. Gran parte di tali polizze, inoltre, estende le proprie coperture alla tutela del debitore dinanzi al rischio di perdita involontaria del posto di lavoro, con pagamento di parte del capitale residuo.

giovedì 26 gennaio 2012

Prestiti inpdap - piccoli prestiti

Prestiti Inpdap – Piccolo Prestito

Il prestito Inpdap rappresenta la somma di denaro erogata al dipendente pubblico, quindi aderente all’istituto previdenziale INPDAP, ed iscritto alla Gestione unitaria autonoma delle prestazioni creditizie e sociali.

Il prestito Inpdap spesso viene richiesto per fronteggiare un’improvvisa esigenza di liquidità data da motivi vari, per esempio la ristrutturazione dell’immobile, l’acquisto di un’auto, il matrimonio del figlio, una malattia improvvisa.

Requisiti essenziali per poter accedere al prestito Inpdap sono l’essere dipendenti o pensionati iscritti al fondo speciale dell'Inpdap per la gestione del credito e percepire una retribuzione mensile fissa o un trattamento pensionistico erogato dall'Inpdap.

I prestiti Inpdap hanno generalmente una durata di 12, 24, 36 o 48 mesi, che corrisponde al numero di rate, formate, a loro volta, da quota capitale più quota interessi, da pagare per estinguere il prestito.

L'importo finanziabile è proporzionato alla retribuzione percepita e, a seconda della tipologia di prestito richiesto, è pari ad una o più mensilità percepite.

La rata, come già evidenziato, è composta da una quota capitale, una quota interesse, il cui tasso varia a seconda della tipologia di prestito richiesto, da una quota destinata al fondo rischi dell’istituto ed, infine, da una quota di spese amministrative.

I prestiti Inpdap si distinguono in annuali, dove viene anticipato un importo pari ad una o due mensilità, biennali, con anticipo da due a quattro mensilità, triennali, da tre a sei mensilità, ed infine abbiamo i prestiti quadriennali che rappresentano la durata massima per i piccoli prestiti, dove vengono erogate da quattro ad otto mensilità.

La prima rata viene, generalmente, trattenuta nel mese successivo all’erogazione, ed, altra nota importante, in caso di morte o invalidità permanente per causa di servizio, l’Inpdap non procede al recupero del dovuto.